FRONTE ACUSTICO...elettronica per tutti

stereorama 2000 de luxe

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docelektro
view post Posted on 7/1/2014, 18:45 by: docelektro
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Articolo nato dopo una animata trasmissione radio su cui parlavo dei vecchi giradischi....
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Ho trovato solo queste due foto su internet di quello che a sentire tutti era una "porcheria" MA PER ME NO! O meglio non a partito preso,come ragionano queste persone che giudicano male qualunque cosa non trovi posto nelle loro case arredate in stile minimale e con nemmeno un granello di polvere. Io ovviamente che non credo a tutto quello che si dice,perchè non digerisco i "perchè si" dei soliti noti (spesso ignoranti come scarpe e con idee pilotate da altri che purtroppo hanno riviste e siti internet) e mi sono armato della schema elettrico,ho confrontato schemi disegni ed esplosi ed ora posso tirare fuori le conclusioni.
Cominciamo a dire che cosa è lo sterorama 2000 deluxe,l'accoppiata del più modesto dei giradischi-cambiadischi britannici ,il piatto BSR C123 (con seri problemi di antiskating) con un elettronica nostrana ancora più modesta.
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Ma comunque nulla che giustifichi delle frasi da fanatico psicopatico con commenti che vanno dalla distruzione con mazza all'accensione con benzina. Ma siamo pazzi? Che male vi ha fatto...è solo un giradischi e finchè non lo accendi se ne sta sopra il mobile.

Cominciamo a descriverlo dall'esterno. Si inizia con l'interruttore di accensione ,di grosse dimensioni di colore rosso,affiancato da una gemma di plastica stampata che copre la lampadina spia di accensione. Certo l'interruttore è da elettrodomestico,la spia è un pezzo di plastica incollato e la lampadina dietro è di quelle dell'albero di natale ma fanno la loro funzione che è quella di accendere e spegnere. Non vi piacciono? Io dormo lo stesso e loro lavorano lo stesso.
E arriviamo alla batteria di potenziometri,messa in modo poco intuitivo,i toni sono separati per i due canali,il volume è unico e poi c'è il bilanciamento. Obbiettivamente mettendo due potenziometri separati per i volumi ci si sarebbe risparmiato l'uso di un potenziometro stereo. E sarebbe stato comunque utilizzabile. Le manopole sono economiche,plastica con un mediocre tondino di alluminio stampato incollato sopra ma fanno la loro funzione perfettamente. Ci sono poi gli interruttori per ingresso interno/esterno,per il registratore e il selettore mono/stereo.
I comandi a pulsante riprendono lo stile delle manopole. Sembrano i tasti di selezione canali di qualunque vecchia tv ma come ho detto prima fanno la loro funzione. In compenso il poter commutare in mono è decisamente utile per dischi molto rigati o per sorgenti "improvvisate" e collegate volanti. All'epoca ci si registrava i dischi su cassette
Gli altoparlanti e i din ingresso-uscita sono sul lato superiore,cosa molto furba e utile perchè si evita di dover spostare il piatto per collegare e scollegare. E' anche vero che così facendo il coperchio non chiude perfettamente ma c'è una scanalatura per farli passare. Cosa che invece si deve fare su certi marchi blasonati e usati da gente che vorrebbe distruggere questo poverino. Le prese da pannello sono di tipo standard,del resto anche nomi come grundig,europhon e ITT le usavano pari pari nello stesso periodo storico e per loro ovviamente nessuna critica...non avevo dubbi,del resto...loro possono?
Veniamo ora all'elettronica ,purtroppo già al vedere lo schema non mi è piaciuta granchè. Il primo appunto è che una testina piezo deve avere come primo stadio uno stadio a collettore comune e qui non c'è. Si sacrifica un pò di gamma bassa caricando la testina.
Manca il loudness ma dati i pochi watt disponibili non potrebbe fare grandi cose. Inoltre molti loudness rovinano il suono ma almeno averlo e avere la possibilità di accenderlo o spegnerlo.
Il controllo dei toni bassi viene fatto in maniera piuttosto ampollosa sulla controreazione,altra soluzione non bellissima,ma del resto al faceva anche il tanto famoso sansui sui suoi amplificatori. Forse la faceva meglio (e non ci vuole molto) ma la faceva anche lui e ovviamente per lui nessuna critica.
Quello degli acuti con il sistema del taglio-rialzo sulla linea di ingresso.
E veniamo allo stadio di amplificazione,5 transistor per canale,tutti molto modesti per si e no 4 watt (è impossibile ottenere di più da quella configurazione e grazie al punto di lavoro non preciso e all'autopolarizzazione del PNP AC 188 con il segnale di uscita ci deve essere stata parecchia distorsione. Il segnale tramite un condensatore un goccio sottodimensionato (andrebbe almeno il doppio) arriva all'uscita.
Sicuramente non è un apparecchio Hi Fi,ma a me piace lo stesso. Veniamo ora ai punti che proprio non digerisco.
-Nessuna NTC di stabilizzazione termica,abbiamo uno stadio con transistor al germanio che già non sopportano stare sotto al sole,inoltre benchè ben dissipati vanno già in valanga termica di loro. Un punto di lavoro "ballerino" causa secondo me un funzionamento incerto. Si c'è un diodo ma troppo lontano dai finali per sentire qualcosa in tempo utile. Penso che all'epoca abbiano fritto diversi finali su queste elettroniche.
-Resistenze di stabilizzazione sui transistor finali mal fatte. In pratica due spire di filo resistivo da fornello elettrico,mi piacerebbe saperne la tolleranza...
-Alimentazione non stabilizzata,bè è tutto detto,è vero che c'è un condensatore enorme di filtraggio ma secondo me nei passaggi ad alto volume l'alimentazione varia parecchio.
-Gestione complessa delle commutazioni sui pulsanti,di fatto era possibile farlo più semplice in almeno altri 300 modi.

E veniamo ora al giudizio "emotivo" perchè se è vero che la musica è anche emozione,bè questo giradischi è un prodotto nato "vecchio" e che non ha subito nessuna evoluzione. Cosa che invece hanno avuto tutti gli altri e hanno raggiunto prestazioni maggiori.
Che cosa andava a sostituire nelle case? Beh,le fonovaligie gracchianti e con suono decisamente peggiore,spesso con altoparlantini da 10 cm e un watt scarso di potenza. I giradischi su "radio a valvole" di solito ben più muscolosi come amplificatore ma carenti su altri profili (la distorsione c'era comunque e qualche radio aveva addirittura il telaio con la 220 sopra,consumavano tanto di più,inoltre i giradischi non erano mai automatici) Inoltre pochissime erano stereo. E chi aveva la radio col giradischi stereo non comprava lo stereorama.
Ne sono stati venduti tanti perchè a poco prezzo si aveva la stereofonia e un estetica moderna (per allora). Alcuni erano stati anche venduti a rate con discreto successo.
Beh,allora io sorrido e provo tenerezza e compassione per questo piccolino,come potrei provare compassione a vedere un 80 enne arrancare in salita deriso da gente con 40 anni di meno che si vantano delle prestazioni. Perchè lui,lo stereorama era già anzianotto quando era nuovo. Inoltre chi lo ha "provato" strumentalmente lo ha provato sulla unica e STUPIDA impedenza di 8 ohm,quando lui lavorava a 4 ohm. Risultato prestazioni meno che dimezzate....ma si sà i dogmi sono duri a morire,specie in italia!
Converrebbe al giorno d'oggi fare un "rebuilding" cambiando l'elettronica su uno di questi nonni,mettendo magari un TDA2330 come pre ampli e un bel TDA 2009 come finale? Forse si! Ma se mi venisse voglia di compatto punterei su roba un pò più evoluta. Come per esempio il secram di pari epoca . Comunque rispettiamolo lo stereorama,non è un pioneer,non è un torens,nemmeno un revolver e quanto mai un technics. E NON LO VUOLE ESSERE! Ma è solo un modesto BSR con una modesta elettronica sotto che fa il possibile per farci passare qualche ora felice. Che però ha accompagnato molte feste di compleanno e molte....bè non si dice....con la donna! Una delle mie ex aveva lo stereorama e serviva egregiamente allo scopo. Ve lo garantisco! Invece a me stanno sul naso i Dual! Primedonne odiose...

fare un confronto con i piatti giradischi più moderni anche solo 10 anni più giovani non è facile,ovvie che qualunque piatto giradischi fatto dai grandi nomi giapponesi (ma anche da quelli piccoli) offre prestazioni migliori, le testine magnetiche non le hanno inventate a caso.
Ma lo stereorama aveva alcuni vantaggi:

PIATTO MONTATO SU MOLLE - in quanto era isolato dalle vibrazioni. Con alcuni CESSI orientali (tensai TD 870 B davanti a tutti) già solo camminando nella stanza si sentivano i passi nell'audio. Se uno pensa che era montato su molle pure il telefunken "mignonette" fono di quando ero piccolo...e non i giapponesi economici le cui molle sotto alla base erano di figura.

AUTOMATICO - a differenza di quasi tutta la produzione "a prezzo potabile" orientale che erano tutti semiautomatici e non sempre avevano un arresto a fine corsa preciso.

NIENTE CINGHIE IN MEZZO AI PIEDI - la trasmissione dello stereorama era a puleggia e si staccava all'arresto del motore. In pratica eterna...inoltre l'avviamento era pronto (a differenza di certi cessi a cinghia che ci mettevano mezz'ora) anche se il sistema era tutt'altro che silenzioso.

MOTORE A 220 senza spazzole...eterno!

Insomma come ho sempre detto...era cercato da chi vuole un mulo e non un purosangue ed è contento di esserlo.
Come dice uno dei pochi che ci capisce qualcosa su un suo sito "le ferrari non arano i campi" e se hai un campo da arare non sei così deficente da farlo con una ferrari.

Edited by docelektro - 14/6/2015, 11:07
 
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