docelektro (non mi trovate anche su facebook)
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| Una cosa che le nuove generazioni non avranno è la compagnia dell’amico giradischi,e nota non ho detto dell’elettrodomestico giradischi o del riproduttore di cd. Il giradischi è un concetto semplicissimo,in sostanza una piattaforma con moto rotatorio a velocità costante rispetto a un perno. Una puntina leggeva meccanicamente (niente laser) i solchi del disco,registrato “meccanicamente” a profondità diverse e soprattutto a ampiezza diversa. Ce lo ricordiamo di varie forme,chi lo ha avuto celato da una valigetta,chi lo ha avuto con forma di mobiletto,chi ha avuto un “mangiadischi”:infernale macchinario che non consentiva di sentire solo parti della registrazione e la usurava esageratamente. La lettura avveniva in vari modi,in sostanza poteva esserci uno zaffiro o un diamante,vari sistemi di amplificazione più o meno moderni e potenti. Ma non occupiamoci del lato tecnico del giradischi,bensì di quello emotivo. Estrarre il disco dalla copertina,appoggiarlo sul piatto,fare girare,magari pulire il disco con l’apposito attrezzino e solo allora appoggiare lo stelo di lettura.Possono sembrare operazioni semplici ma con il loro compimento ci faceva assaporare di più la musica. Inoltre il rumore di appoggio della puntina sul disco era quasi un dire”adesso parlo io”.
Inoltre il suono era caldo,ti dava emozioni. Ricordo quando ero piccolo ed avevo già lo stereo che mi passò tra le mani per caso il disco” montagne verdi” di Marcella . Quando poggiai la puntina sul vinile,sarà stato il gracchiare dei solchi rovinati,sarà stato il testo,veramente bello nella parte iniziale mi ricordo che mi scappò una lacrima. La stessa lacrima che mi scese con “cimitero di rose”. Ora con la perfezione digitale del suono non è più la stessa cosa. Facendo un paragone con le lampadine è come se il giradischi fosse una grossa lampada a filamento (magari un bel riflettore da 1000 watt) mentre il lettore CD una sofisticata e potentissima lampada a scarica,magari fa il doppio della luce di quella detta prima ma è fredda,anche avvicinandoti non senti il calore che l’altra forniva. Non ti dà la sensazione di essere immerso in un mare di luce. E’come andare nella casa di campagna o dei nonni nel quale una caminetto o una stufa produce un calore diverso da quello dei termosifoni. Nel giradischi sai che anche se un disco è stato stuprato,danneggiato da qualche deficiente comunque senti qualcosa. Magari inframmezzato,con la puntina che salta da un solco all’altro ma la riproduzione non ha quella balbuzie e quei disturbi tipici della “qualità digitale”che alterna pezzi di qualità ottimale a totale silenzio. Un altro particolare della riproduzione dei dischi è l’immediatezza della partenza. In un lettore CD o ancora peggio nel lettore DVD ci sono snervanti attese per la partenza del disco. D’altronde ci fanno credere che anche quella è qualità. Il giradischi ,tanto tempo fa voleva dire aggregazione e socializzazione. Voleva dire trovarsi in tanti intorno a quell’oggetto che ci forniva emozioni ascoltando un disco. Inoltre la musica aveva una vita più lunga,non era come quella di oggi che oggi la ascolti e domani la butti via perché è passata di moda.
Una parentesi la dedico ai vecchi e piccoli giradischi a valigetta con il quale da piccoli ascoltavamo i dischi delle favole. Da a dietro a quei piccoli altoparlanti,mal celati da griglie fatte alla come viene viene e talvolta messi nel coperchio come improvvisata cassa acustica prendevano vita i personaggi della nostra fantasia e della nostra infanzia. Tra vibrazioni e distorsione saltavano fuori e ce li immaginavamo: Aladino,Fratel coniglietto,Peter Pan e tutti gli altri nostri amici virtuali che spesso giravano per la stanza. A differenza di oggi nel quale la musica si scarica da “internet” con una qualità spesso sonagliante e suono ospedaliero,il vinile ha un suono “pieno” e quando tra amici si ascoltava il disco era tutta un'altra cosa.
E’un po’ la differenza che passa tra una potente sbronza presa con gli amici di fronte al camino,con il giradischi che gira,nel quale si canta e ci si diverte (sperando dopo di non dovere guidare) . E la stessa sbronza presa da uno di questi moderni “tossicini” che elogiano il suono digitale che si riempiono di alcool (e a volte fa anche peggio) ascoltando un cd e probabilmente da soli in quanto ora la musica è per tutti. Se viene a dirci che il giradischi è una merda non c’è che una soluzione: Buttatelo sotto il treno!
Edited by docelektro - 16/10/2015, 08:06
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