Una volta sapevano veramente fare dei buoni prodotti...si! Quando ripenso a tutte le radio che sono morte,riparate,rimorte e poi vedo la produzione attuale (ovviamente tutta importata e voi sapete da dove) mi sale una rabbia non indifferente.
Parliamo quindi dell'oggetto,un radioregistratore mono grundig C6000. Probabilmente un top di gamma dell'epoca.
Appena lo si apre salta subito all'occhio una cura costruttiva di altri tempi. Di fatto sembra nuova,l'interno è pulito sebbene sia stato in una cucina tra grasso e fritto che non sono riusciti a entrare all'interno.
Stiamo parlando di un oggetto con almeno 30 anni sul groppone fatti sempre acceso nella cucina di una vecchietta. Una radio che costava quanto mezzo stipendio e DOVEVA essere molto ben fatta per forza.
E allora apriamola,dopo aver tolto le 5 viti (una è nel comodo vano per il cavo della corrente) appare quello che si vede in foto. Signori io prendo tutte le radio con meno di 10 anni e dico ai costruttori GUARDATE E IMPARATE su come si deve lavorare ma fare un prodotto durevole non piace più a nessuno e IMPARATE come deve essere fatta una radio versatile .
Cominciamo dall'alimentazione,questa radio era bitensione a corrente (110 e 220 V) e poteva andare a pile e con la batteria della macchina. Trovatemi una radio non professionale moderna che abbia tutte e 3 le alimentazioni possibili. La commutazione corrente e batteria la faceva con un tasto posteriore che come raffinatezza cambiava colore quando si lavorava a batterie. Il cambiamento di colore è fatto da una tendina,non richiede corrente elettrica
Questa radio poteva anche utilizzare una batteria specifica che costruiva la grundig stessa. A quell'epoca non erano di moda ecologia e riciclaggio quindi via libera alle cose "speciali".
Dopo l'alimentazione tocca al finale audio,un finale decisamente sovradimensionato con un dissipatore enorme rispetto a quanto montato su radio più moderne. La potenza di uscita è dichiarata 2 W e ci sono tutti senza nessuna limitazione e sono 2 watt REALI,non quelli gonfiati ....dichiarati e in realtà molti meno. Ovviamente ci sono i controlli separati per bassi e acuti e un volume con loudness incorporato. Tutte cose che oggi su un portatile non vedi manco nei film.
L'altoparlante è un buon ellitico da televisore e non suona male,collegato per provarlo a una radiola da mezzo watt esce con un audio bello forte. Ovviamente è presente la presa jack per collegare una cassa esterna e poter usufruire dell'amplificatore interno decisamente valido.
Come ben si vede la realizzazione è fatta a più moduli scomponibili,molto differente da quelle moderne nel quale c'è solo una misera schedina e un groviglio di fili.
Veniamo alla radio,normale supereterodina con frequenze standard di 10.7 e 470 oltre alla dotazione di più gamme con 2 gamme di onde corte e medie ha anche la FM ben spaziata e scalata fino a 108. Molte radio nostrane si fermavano a 104. Inutile dire che la scala è pure illuminata.
Veniamo alla cassetta. la solita meccanica grundig,a dire il vero un goccio delicata qui aveva anche il tasto pausa e il contanastro. Nonchè ovviamente l'arresto a fine nastro cosa veramente mancante su quelle minori. La meccanica è collegata con un connettore ed è scollegabile facilmente per le riparazioni. La cinghia interna è quella di primo montaggio ed è ancora funzionante.
Ovviamente è presente il microfono interno e la presa posteriore consente di collegare un microfono e pure di comandare la partenza e l'arresto del nastro. Tutte cose che le radio da 4 soldi di importazione non sanno manco dove stanno di indirizzo.
Allora costruttori moderni..avete capito come si fanno le radio?
Edited by docelektro - 16/1/2016, 06:06Attached Image: PICT0498